(Adnkronos) – “I nuovi farmaci per la terapia del sovrappeso e dell’obesità, ovvero semaglutide e tirzepatide in arrivo, sono molto interessanti perché riducono il senso di fame, offrendo quindi una perdita di peso senza le enormi fatiche a cui il soggetto affetto da obesità si deve sottoporre se non ricorre alla chirurgia. Non sono farmaci antagonisti alla chirurgia, direi che più che altro si tratta di una sinergia. La chirurgia risulta essere oggi ancora il mezzo più efficace che abbiamo per curare l’obesità di terzo grado e anche di secondo ma nell’obesità di primo grado questi farmaci sono in grado di darci ottimi risultati senza dover ricorrere per forza di cose a un intervento di chirurgia bariatrica”. Così Giuseppe Maria Marinari, responsabile Unità operativa Chirurgia bariatrica all’Irccs Humanitas di Milano, a margine del 32.esimo Congresso nazionale della Società italiana di chirurgia dell’obesità (Sicob) dal titolo ‘Obesità: alla ricerca di una nuova alleanza terapeutica’, in programma dal 23 al 25 maggio a Giardini Naxos (Messina) e che vede la presenza di oltre mille specialisti provenienti da tutta Italia. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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