(Adnkronos) – “Oggi la ragione politica guarda ai mari e alla possibilità di comunicare attraverso essi perché è su questa capacità che si basa la pace mondiale”. Così Paolo Mieli, editorialista del Corriere della Sera parlando con i giornalisti, a Palermo, a margine del convegno ‘Noi, il Mediterraneo’ organizzato dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale. “La crisi in Israele è una crisi che cambia tutti gli scenari. Una crisi aperta che potrebbe allargarsi e quindi intrecciarsi con le altre crisi che abbiamo nel Meditteraneo, come quella dei migranti. Può diventare una crisi complicata la cui conseguenza peggiore sarebbe la chiusura del canale di Suez. Ma sono abbastanza ottimista perchè quando le situazioni sono così esplosive è più facile arrivare la pace mentre quando sono lente e non osservate dal mondo possono durare anni” —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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