MONASTIR ( SU ) – La Polizia di Stato, in collaborazione con l’Ispettorato Provinciale del Lavoro di Cagliari – Oristano, ha arrestato un imprenditore agricolo di Monastir, accusato di sfruttamento del lavoro nei confronti di cittadini subsahariani, alcuni dei quali richiedenti asilo ospitati presso il Centro di Accoglienza Straordinaria di Monastir.
L’indagine è scaturita da una segnalazione ricevuta dagli Ispettori del Lavoro di Cagliari, che hanno evidenziato presunte irregolarità nelle assunzioni effettuate dall’azienda agricola. Le anomalie riguardavano la mancata registrazione delle retribuzioni e il conseguente non versamento dei contributi previdenziali. Inoltre, molti dei lavoratori non avevano i requisiti minimi per l’impiego e si trovavano in condizioni di vulnerabilità e bisogno.
La Sezione Criminalità Diffusa e Straniera della Squadra Mobile, in stretta collaborazione con l’Ispettorato del Lavoro, ha avviato un’indagine congiunta che ha portato all’identificazione delle condizioni di sfruttamento. I lavoratori erano impiegati per 8-10 ore giornaliere con una breve pausa pranzo e senza protezione individuale adeguata. Le retribuzioni erano inferiori ai contratti collettivi nazionali, con una paga in nero di 5 euro l’ora.
Il 26 luglio, gli investigatori, insieme al personale dell’Ispettorato del Lavoro, hanno effettuato un controllo nei terreni dell’imprenditore, trovando cinque braccianti al lavoro. Il titolare dell’azienda, un 39enne cagliaritano, è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari. Dopo l’udienza, l’arresto è stato convalidato e l’imprenditore è stato sottoposto all’obbligo di firma.
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