Muschio Selvaggio, scintille tra Mario Adinolfi e Cathy La Torre

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(Adnkronos) – Scintille tra Mario Adinolfi e Cathy La Torre al 'Muschio Selvaggio'. Una puntata “tosta” come la definisce lo stesso Fedez, quella che sarà messa on line lunedì 20 novembre alle ore 12, in cui il rapper ha chiamato a confrontarsi su omosessualità, affermazione di genere, famiglia tradizionale e famiglia queer, legge contro l’omotransfobia e rapporto tra Stato e Chiesa, il giornalista e presidente del Popolo della Famiglia e l'avvocatessa e attivista della comunità Lgbtqia+. Fedez (nella puntata non è presente il coconduttore Davide Marra) confessa subito che è stato difficile trovare qualcuno che accettasse un dibattito con Adinolfi. “Non vogliono dibattere con me perché sanno che con me è un pochino più complicato far valere le ragioni della prepotenza, con me bisogna cercare di ragionare”, commenta Adinolfi. E Cathy La Torre controbatte: “Comunque Mario c’hai un ego proporzionale alla tua presenza!”. Con la prima domanda su cosa pensi Adinolfi dell’omosessualità e della transessualità si arriva subito a parlare del concetto di famiglia: “Per me non è tutto famiglia!", dice Adinolfi che racconta come sull'argomento litigò anche con Michela Murgia: "Ho avuto la fortuna di conoscerla. Litigammo brutalmente perché mi proponeva questo schema per me assurdo della famiglia queer”. “Secondo me si vuole dire che la famiglia naturale è male. Questa non è un’idea di Michela, è un’idea che c’è nella società. Anche Roberto Saviano, figlio dell’esperienza alla lotta alla camorra dice la camorra si radica nell’idea di famiglia, se cancellassimo l’idea di famiglia non ci sarebbero le mafie. Ecco io sono l’alternativa a tutta questa roba qua”. Adinolfi sostiene che la famiglia tradizionale è la base della società italiana, gli ospiti si scontrano sui dati, sui matrimoni, i divorzi… E alla domanda di Fedez “Che ca..o di fastidio ti dà se Michela Murgia ha fatto la famiglia queer?”, Adinolfi risponde: “Ma quante volte me l’avranno fatta sta domanda secondo te!? Che domanda stupida è! E’ come ogni volta che fai il dibattito sull’aborto e chiedono ma perché sei contro l’aborto, lascia liberi di abortire e tu non abortire, giusto? Il mio punto di vista in cui faticate a entrare è che l’aborto sia un omicidio, allora equivale a dire: va bene ammazzare? Se vuoi ammazzare ammazza, poi io non lo farò! Non è tutto uguale!”. Al che Cathy controbatte: “L’aborto non è un omicidio, anzi è un diritto consentito dalla nostra legge”. Si apre il dibattito, a questo punto, su cosa sia legale e cosa sia giusto, più in generale sul concetto di giustizia. Su un errore di Federico mentre parla con Cathy definendola “donna non binaria” si apre la discussione sull’identità di genere e Adinolfi parla di indottrinamento: “L’elemento della dottrina gender è un elemento pervasivo della nostra società. Se prima erano zero che al Careggi facevano la triptorelina per bloccare la pubertà e adesso sono diventati 250 o è un’epidemia oppure le condizioni ambientali, dottrinali, di indottrinamento dentro casa, a scuola… Io le vostre dottrine le rifiuto”, dice. Fedez approfondisce con La Torre il discorso sulla transessualità primaria e sul blocco della pubertà nei bambini, che Adinolfi definisce come “una violenza criminale”. A a sostegno della sua visione parla di Detransition, il movimento di ragazzi e ragazze che non si trovano più nel loro corpo trasformato e vogliono riacquistare l’identità originaria. L’atmosfera si scalda e i toni si alzano, Cathy La Torre dopo il rifiuto di Adinolfi di rispondere alla domanda “Se tua figlia fosse…” si infiamma: “E’ una domanda che sta mostrando che tu non empatizzi con nessun genitore che oggi ha un figlio o una figlia che gli dicono papà, mamma io non mi sento di appartenere a questo genere”. E Adinolfi ribatte: “Non empatizzo no, a 12 anni! Vado da quelli e gli dico ma siete matti? Siete matti se gli iniettate la triptorelina… Se iniettano la triptorelina sono matti, sono matti e criminali. Matti e criminali”. A quel punto Cathy La Torre sbotta: “Vi dico questo: se siete dei genitori di persone trans denunciatelo per diffamazione, vi assisto io perché vi sta diffamando, ci sta dando dei violentatori!”. Fedez cerca di calmare gli animi e afferma di essere in una via di mezzo: “Uno però può anche sentirsi libero di dire guarda io per i miei figli sarei titubante a dare dei farmaci, senza essere cancellato dalla società!”. Insomma, una puntata che sicuramente farà discutere. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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