Olbia, 20 settembre – Grande interesse tra giovani studenti e addetti del settore ha destato la presentazione dei risultati dell’indagine “La condizione di vita dei giovani e degli adolescenti“. L’iniziativa, promossa dall’Istituto Euromediterraneo e patrocinata dall’Assessorato ai Servizi alla Persona del Comune di Olbia, in collaborazione con il Laboratorio di statistica applicata dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha coinvolto circa 630 ragazzi tra gli 11 e i 19 anni provenienti da Olbia, Tempio Pausania e Calangianus. I giovani hanno risposto ad un questionario che ha esplorato vari aspetti delle loro vite, incluse le condizioni familiari, le aspettative scolastiche e le relazioni sociali. Il convegno, moderato da Tino Tamponi, membro del Consiglio Direttivo dell’Istituto Euromediterraneo, si è svolto presso l’Aula Magna dell’UniOlbia.
L’intervento di Simonetta Lai
Durante l’evento, Simonetta Lai, assessore ai servizi sociali del Comune di Olbia, promotrice dell’iniziativa, ha ringraziato il Comune per il supporto al progetto e ha ricordato come l’indagine sia frutto di un percorso condiviso con la comunità, in particolare con la Parrocchia San Ponziano di Olbia. Lai ha sottolineato l’importanza di un approccio collaborativo per affrontare le problematiche giovanili. Ha esortato i giovani a contribuire attivamente con idee e suggerimenti, e infine ha fatto appello all’importanza del volontariato, riconoscendo il ruolo significativo che i ragazzi possono svolgere, specialmente in un contesto di crisi.
Il rapporto con il mondo adulto
Giancarlo Cursi, sociologo e coordinatore dell’indagine, ha delineato un quadro complesso della realtà giovanile. Secondo lui, la società di Olbia e Tempio è in transizione, con cambiamenti economici e culturali che ridefiniscono il territorio. Tuttavia, molti giovani manifestano disorientamento e ansia per il futuro, spesso aggravati da difficoltà nel comunicare con gli adulti. Nonostante la loro brillantezza e i loro talenti, la generazione attuale si trova a fare i conti con vulnerabilità crescenti. Cursi ha messo in evidenza come la rapidità comunicativa e digitale dei giovani possa essere una risorsa, ma la difficoltà a rapportarsi con il mondo adulto resta una sfida. La mancanza di fiducia e la frustrazione che ne deriva possono portare a comportamenti trasgressivi o all’uso di sostanze. Nonostante ciò, la maggior parte dei giovani vive in famiglie solide e mantiene una comunicazione soddisfacente con genitori e insegnanti.
Aumento del consumo di alcool e tabacco
Emiliano Sironi, professore associato di statistica sociale, ha evidenziato preoccupazioni riguardanti l’aumento del consumo di sostanze, in particolare alcol e tabacco, con le ragazze che superano i ragazzi nell’uso di sigarette. Questo comportamento sembra riflettere una crescente pressione per ottenere accettazione sociale, portando alcuni giovani a cercare rifugio in atteggiamenti seduttivi o trasgressivi. Il rapporto con la scuola rappresenta un altro nodo cruciale. Se durante le scuole medie i livelli di soddisfazione rimangono alti, già alle superiori si registra un calo significativo, soprattutto tra le ragazze, che lamentano difficoltà di relazione con gli insegnanti e mancanza di supporto nell’apprendimento di un metodo di studio. Le difficoltà scolastiche sembrano inoltre essere influenzate da problematiche personali o familiari.
Il ruolo centrale della famiglia
Un dato importante emerso dall’indagine riguarda il ruolo della famiglia. Mamme, papà e nonni rappresentano figure centrali nella vita emotiva dei ragazzi, con le madri percepite come più presenti. Tuttavia, i padri, pur offrendo supporto, risultano meno coinvolti per via di minori occasioni di incontro. Di fronte a difficoltà emotive o scolastiche, molti ragazzi si ritrovano a vivere una solitudine emotiva, spesso non percepita dalle famiglie che ne restano sorprese al manifestarsi delle varie problematiche.
L’intervento di Annapaola Aisoni
Annapaola Aisoni, vicesindaco di Tempio Pausania, ha offerto una riflessione su questi dati, esprimendo apprezzamento per il ruolo della famiglia nella vita dei giovani. Aisoni ha sottolineato che, nonostante i cambiamenti sociali e professionali, il tempo trascorso con i figli rimane fondamentale, confermando l’importanza della qualità del tempo condiviso. Tuttavia, ha anche espresso preoccupazione per il distacco tra giovani e insegnanti. Come ex docente, Aisoni ha confessato il suo dispiacere nel vedere che molti studenti non considerano gli insegnanti come punti di riferimento. Questo dato, secondo lei, richiede una riflessione profonda da parte di tutto il corpo docente e della comunità. “Nostro dovere è quello di ascoltarvi” – ha detto Aisoni – “ascoltare non è sentire, dobbiamo ascoltarvi e riflettere per poi agire di conseguenza in sinergia con scuola e famiglia”. Aisoni ha concluso il suo intervento con un appello alla collaborazione tra famiglie, scuola e istituzioni per rafforzare il dialogo e costruire una rete di supporto più solida per i giovani. “Non possiamo ignorare che i giovani ci aspettano”, ha dichiarato, invitando tutti a fare la propria parte per rispondere alle sfide delle nuove generazioni.
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