OLBIA – È un’estate calda, non solo per le temperature, ma anche per le disavventure legate alla salute che talvolta alcuni residenti si ritrovano ad affrontare. Una donna di Olbia, che ha preferito mantenere l’anonimato, ha deciso di raccontare la sua esperienza. Un episodio che evidenzia una problematica tristemente nota: la difficoltà nell’assistenza sanitaria durante le festività.
Olbia, alla vigilia di Ferragosto un cartello avvisa “Guardia medica chiusa per medico assente”
Alla vigilia di Ferragosto, Anna (nome di fantasia) si è trovata in una situazione di emergenza. La donna, affetta da una patologia cronica, era in attesa di ricevere per email una prescrizione dal suo medico curante per un antidolorifico specifico. Ma, con grande sorpresa e preoccupazione, l’email non è mai arrivata.
“Ho provato a contattare il mio dottore – racconta Anna – ma l’ambulatorio era già chiuso per il ponte di Ferragosto. Senza alternative, ho deciso di rivolgermi alla guardia medica presso il nuovo ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, sperando di risolvere il problema.”
Alle 20:00, orario di inizio del servizio di Guardia Medica, Anna si è recata al presidio, ma la sua speranza è stata presto infranta. Giunta davanti all’ospedale, ha trovato un cartello che informava della chiusura del servizio di Guardia Medica per “medico assente”. Nessun orario, nessuna data di riapertura. Solo un’indicazione secca che lasciava poche speranze di poter ottenere assistenza sanitaria nell’immediato.
“La delusione è stata enorme – spiega Anna –. Non c’era alcuna notizia aggiuntiva, nessuno in ospedale che potesse darmi spiegazioni o informazioni.”
Con un Pronto Soccorso già intasato da diverse emergenze, la Guardia Medica, pensata anche per offrire un supporto per la gestione dei codici bianchi e verdi, avrebbe potuto alleggerire il PS dei casi meno critici sollevandolo da un carico non indifferente.
In preda al dolore tipico della sua patologia, Anna ha pensato ad un “piano B”, recarsi presso la guardia medica di Loiri Porto San Paolo, presso le scuole elementari, ma anche questa opzione si è presto rivelata un buco nell’acqua. “Guardia medica chiusa per mancanza di personale”, questo citava il cartello apposto sulla porta della struttura.
Con i due piani A e B rivelatosi infruttuosi, Anna pensa speranzosa ad un “piano C”. Decide quindi di tornare a Olbia e recarsi alla Guardia Medica Turistica, presso l’ospedale “vecchio” San Giovanni di Dio, in viale Aldo Moro. Gli ambulatori di Guardia Medica Turistica sono strutture pubbliche che assicurano l’assistenza sanitaria di base ai non residenti. Il medico è presente ogni giorno fino alle 22:00 e offre il servizio di continuità assistenziale ai turisti.
Anna ha pensato che il medico di turno avrebbe potuto finalmente prescriverle il farmaco. Ma, ancora una volta, le sue speranze sono state deluse: la struttura è dedicata esclusivamente ai turisti, e lei, residente, non poteva accedere al servizio.
Con il dolore implacabile, Anna è tornata a casa e ha trascorso il ponte ferragostano senza poter ricevere l’assistenza di cui aveva bisogno. “Non sapevo cosa fare. In pieno Ferragosto, con tutti i servizi medici chiusi, mi sono sentita abbandonata.”
La mancanza di informazioni utili e la chiusura di un servizio essenziale come la Guardia Medica, in una città che durante le festività estive vede quantomeno duplicati i suoi abitanti, solleva il problema della continuità assistenziale, dell’organizzazione e della gestione dei servizi sanitari durante i periodi festivi. Per un cittadino in difficoltà, trovare un presidio medico chiuso senza spiegazioni o soluzioni alternative rappresenta un grave disservizio e un pericolo per la salute.
La storia di Anna non è un caso isolato. Numerose persone si trovano nella stessa situazione ogni anno, rimaste senza cure durante le festività. È chiaro che il sistema sanitario deve colmare le sue lacune per garantire che tutti, residenti e non, possano accedere all’assistenza medica di cui hanno bisogno, soprattutto nei momenti di maggiore criticità.
Si potrebbe valutare quantomeno l’introduzione di una deroga che consenta, almeno per i pazienti con un piano terapeutico in corso, inclusi i residenti, di accedere alla Guardia Medica Turistica per espletare formalità urgenti, quali la prescrizione di farmaci essenziali.
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