(Adnkronos) – “Una persona che ha più di 85 anni, che è un po’ sovrappeso, che è stressata da mille impegni e che ha avuto una recente infezione delle vie respiratorie può rimanere senza fiato”. Può sperimentare cioè “una dispnea che assolutamente ti spieghi in un paziente fragile specie se, come il pontefice, non può permettersi una normale convalescenza”. Agli occhi del medico “non è una cosa che deve preoccupare o spaventare, né tanto meno far pensare a una malattia più grave”. Così il presidente della Società italiana di pneumologia (Sip) Fabiano Di Marco, interpellato dall’Adnkronos Salute, rassicura sulle condizioni di Papa Francesco che ieri non ha letto l’omelia della domenica delle Palme. Lo specialista, professore ordinario di Malattie dell’apparato respiratorio all’università Statale di Milano e primario di Pneumologia dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, non vuole che gli sia attribuita “nessuna diagnosi” sul Santo Padre. L’esperto si limita a considerazioni generali sulle conseguenze attese dopo una patologia respiratoria come “il lieve stato influenzale” del Papa, di cui la Sala stampa vaticana ha parlato un mese fa. In questo periodo “vediamo un ‘party’ di virus che si accaniscono sui nostri pazienti”, sottolinea il presidente Sip. Indipendentemente dalla natura del patogeno che può avere colpito a suo tempo il pontefice, la premessa è che “di solito le infezioni respiratorie, delle alte vie aeree o di quelle più basse come le bronchiti – spiega Di Marco – sono condizioni estremamente benigne” che però “danneggiano l’epitelio di rivestimento delle vie stesse. Capita quindi che queste infezioni lascino come ‘coda’ un po’ di tosse, soprattutto quando si parla e specialmente quando lo si deve fare a voce alta. Questa tosse post-infettiva richiede soltanto un po’ di pazienza, poi guarisce”. “Nel caso invece di un paziente cosiddetto fragile, che può essere o una persona con malattia respiratoria cronica oppure, come il pontefice, una persona anziana e un po’ sovrappeso – continua lo pneumologo – questi episodi infettivi che per gli altri sono banali possono portare anche ad affaticamento nello svolgere le attività quotidiane e a mancanza di fiato, una dispnea appunto. Va anche considerato – rimarca lo specialista – che di solito le persone dell’età del Papa, dopo che hanno un’infezione respiratoria, riposano a casa loro e aspettano di star meglio. Un ‘lusso’ che il pontefice non può permettersi”. Ecco dunque che per il presidente Sip – dal punto di vista medico – non c’è niente di strano, né di allarmante, nei silenzi di Bergoglio che fanno rumore sulle cronache. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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