Percorsi Tutela nelle ASL della Sardegna, Sorgia: criticità e risposte insufficienti dall’Assessore

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Alessandro Sorgia
Alessandro Sorgia

CAGLIARI – Continua il dibattito sull’attuazione del “Percorso Tutela” nelle ASL della Sardegna. L’On. Alessandro Sorgia ha definito la risposta dell’Assessore regionale “insufficiente e inadeguata”, in relazione all’interrogazione presentata lo scorso 19 settembre.

Il disegno di legge n. 45, volto a garantire un accesso più rapido alle prestazioni sanitarie, è stato adottato finora solo dalla ASL 8 di Cagliari. Le altre aziende sanitarie non hanno ancora implementato il servizio, lasciando molti pazienti senza un’alternativa immediata per evitare le lunghe liste d’attesa.

L’On. Sorgia ha lamentato la mancanza di informazioni dettagliate e la scarsità di dati aggiornati sulle istanze pervenute e gestite dalla ASL 8.

Secondo quanto dichiarato, solo 15 richieste sono state ricevute dalla ASL di Cagliari, ma non vi è chiarezza su quante di esse siano state evase favorevolmente. Inoltre, l’On. Sorgia ha criticato il ritardo nell’adozione di misure concrete da parte delle altre ASL della Sardegna, nonostante l’approvazione della Deliberazione n. 30/17 del 21 agosto 2024, che assegna ai percorsi di tutela un ruolo chiave nella riduzione delle liste d’attesa per le visite specialistiche.

I percorsi tutela, introdotti nel 2020 attraverso il Piano Regionale per il Governo delle Liste di Attesa (PRGLA), consentono ai pazienti di accedere a prestazioni sanitarie in regime privato e di ottenere il rimborso delle spese sostenute quando i tempi d’attesa per una visita specialistica risultano eccessivi.

Tuttavia, la loro attuazione è ancora incompleta in molte zone della Sardegna, una situazione che sta generando pesanti disagi per i cittadini.

“Le lunghe attese per le prestazioni sanitarie stanno assumendo un carattere emergenziale,” ha dichiarato Sorgia. “È necessario un intervento rapido e deciso per garantire che tutti i cittadini sardi possano beneficiare del Percorso Tutela, senza dover affrontare attese interminabili per le cure di cui hanno bisogno.”

Il disegno di legge e le direttive regionali mirano a uniformare le procedure tra le diverse ASL, ma l’assenza di un piano di attuazione rapido e la mancanza di trasparenza sono al centro delle critiche, con i tavoli tecnici ancora in corso e i sistemi informativi regionali non del tutto pronti a supportare il nuovo regime.

La situazione è destinata a evolversi nelle prossime settimane, quando ulteriori provvedimenti e discussioni saranno portati in Consiglio regionale, con l’obiettivo di accelerare l’implementazione dei percorsi tutela in tutta l’isola​​​.

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