(Adnkronos) – Dal momento che "la direttiva ‘Case Green’ non vieta incentivi per nuove caldaie a gas rinnovabili" Proxigas, Assogas, Assogasliquidi-Federchimica e Utilitalia chiedono una conferma in Legge di Bilancio delle "agevolazioni previste dall’Ecobonus anche per la sostituzione delle vecchie caldaie a gas con nuove caldaie a condensazione alimentabili con green gas": l'obiettivo è "garantire, anche per il 2025, i benefici dell’ecobonus per le caldaie per permettere a tutti i cittadini italiani, anche quelli con meno disponibilità economiche, di proseguire sulla strada della decarbonizzazione e dell’efficientamento dei consumi residenziali". Con una nota le associazioni ricordano come la Direttiva EPBD ('Case Green'), "peraltro non ancora recepita dal nostro Paese, … definisce solo obiettivi di risparmio energetico e di decarbonizzazione con riferimento al parco immobiliare. Le Linee Guida emanate dalla Commissione Europea per favorirne l’attuazione rappresentano un documento non vincolante dal punto di vista giuridico e lasciano agli Stati membri individuare le tecnologie funzionali al percorso di decarbonizzazione e di efficientamento più adatto per il proprio contesto nazionale". A questo proposito le associazioni sottolineano come "secondo uno studio realizzato da Bip Consulting, le caldaie a condensazione, che impiegheranno quote crescenti di green gas, rappresentano la tecnologia più economica, efficace e praticabile per decarbonizzare i consumi residenziali italiani. Le ragioni di questa evidenza sono diverse. Prima di tutto, il parco residenziale italiano è caratterizzato da immobili costruiti per oltre il 70% prima degli anni ’80. Gli stessi sono posizionati per il 50% nelle ultime classi energetiche, F e G, e si trovano in aree geografiche con caratteristiche climatiche fredde per il 50% dei casi. Inoltre, gli immobili che ricadono nella categoria degli edifici storici sono numerosi". Un altro dato significativo è che il 60% degli appartamenti con riscaldamento autonomo non presenta un giardino privato, un terrazzo o uno spazio esterno. Elementi che limitano le alternative tecnologiche realmente utilizzabili per il riscaldamento. Per questo lo studio stima che – dato il contesto – dei 16,6 milioni di abitazioni in classe F e G solo meno di 6 milioni potrebbero accogliere una pompa di calore elettrica. Ma se si affina l’analisi e si considerano anche i fattori legati al reddito delle famiglie, essendo le pompe di calore elettriche molto costose, il numero si riduce a meno di 2 milioni di abitazioni. Inoltre, confrontando oltre che i costi di installazione anche i costi di gestione dell’impianto lo studio dimostra come le caldaie a condensazione si confermino le soluzioni più economiche per il consumatore. "Per attuare concretamente un percorso di efficientamento e decarbonizzazione dei consumi residenziali nel nostro Paese – concludono – è necessaria quindi una presa di consapevolezza delle peculiarità del nostro territorio e del nostro contesto sociale ed economico guardando prioritariamente all’interesse dei consumatori". —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Articoli correlati
Inaugurata la prima edizione di Vicenza Classic Car Show
(Adnkronos) – Sono aperte le porte dei Padiglioni della Fiera di Vicenza-IEG per accogliere il pubblico della prima edizione di Vicenza Classic Car Show. La cerimonia di inaugurazione è stata moderata da Marco Cecchini, Business […]
Eurovision, Israele arriva tra le polemiche: questa sera l’esibizione di Eden Golan
(Adnkronos) – Israele arriva tra le polemiche all'Eurovision Song Contest 2024. La giovane cantante israeliana Eden Golan si esibirà con la canzone 'Hurricane' durante la seconda semifinale a Malmö, in Svezia. Tuttavia, la storia di […]
Boom delle utility italiane, cosa dicono i dati
(Adnkronos) – Il panorama delle utility italiane ha vissuto un'impennata senza precedenti nel 2022, con le 100 principali aziende del settore che hanno raggiunto un valore di quasi 300 miliardi di euro. Questo rappresenta un […]
Commenta per primo