(Adnkronos) – Con una decisione che segna la fine di un’era, Sony ha annunciato ufficialmente che le sue console PlayStation 5 e PlayStation 4 cesseranno di supportare l’integrazione con la piattaforma di social media recentemente ribattezzata “X”, precedentemente nota come Twitter. Questa decisione segue l’acquisizione di Twitter da parte del magnate Elon Musk per un valore di 44 miliardi di dollari, acquisizione seguita da una serie di eventi controversi. La notifica inviata agli utenti PS5 oggi specifica che a partire dal 13 novembre l’interazione con la piattaforma X non sarà più possibile attraverso le console menzionate. Si tratta di un cambiamento che comprende la visione e la pubblicazione di contenuti su X, nonché la condivisione di trofei e altre attività di gioco correlate. Tale cambiamento rappresenta un significativo passo indietro rispetto alla funzionalità di condivisione social introdotta con la PS4 nel 2013, la quale aveva persino un pulsante dedicato sul controller DualShock 4 per la cattura e la condivisione rapida di immagini sui social, Twitter in primis. L’integrazione diretta con le piattaforme social aveva trasformato il modo in cui i giocatori interagivano con i videogiochi, facilitando la condivisione di segreti, spoiler, e scoperte di gameplay. Anche se la condivisione di momenti di gioco non diventerà impossibile con la fine dell’integrazione Twitter, questo rappresenta un ulteriore segnale del declino dell’attuale ecosistema di Internet, dove piattaforme come YouTube e Facebook non sembrano più offrire lo stesso servizio di feed costantemente aggiornato che una volta era il marchio di fabbrica di Twitter. Sony suggerisce agli utenti di utilizzare l’applicazione dedicata PlayStation per iOS e Android per sincronizzare automaticamente le immagini delle console e successivamente ripostarle online, creare video su TikTok, o condividerle su server Discord preferiti. Microsoft ha interrotto l’integrazione con Twitter nell’aprile dello stesso anno, dopo che Musk aveva espresso l’intenzione di iniziare a far pagare l’accesso all’API della piattaforma, essenziale per l’integrazione tra servizi. Queste vicende si inseriscono in un contesto più ampio di abbandono della piattaforma da parte di celebrità, marchi e utenti comuni, con un calo stimato del 13 percento degli utenti annuali, una riduzione del 50 percento delle entrate pubblicitarie e una valutazione di mercato che adesso appare inferiore di oltre 20 miliardi di dollari rispetto al prezzo di acquisto pagato da Musk. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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