(Adnkronos) – Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legislativo della riforma fiscale con ”il primo modulo della riforma Irpef, che riduce gli scaglioni da 4 a 3”. Ad annunciarlo è il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, in una nota. Nel dettaglio, spiega, “viene anzitutto semplificato il quadro relativo alle aliquote Irpef, con un maggiore risparmio fiscale per le fasce di reddito medio-basse, ovvero quelle più esposte ai continui mutamenti del quadro economico-finanziario internazionale”. Non solo. “Oggi il Consiglio dei ministri ha approvato definitivamente” i decreti legislativi della riforma fiscale su: adempimento collaborativo, contenzioso tributario, statuto del contribuente. ”Si tratta di provvedimenti molto importanti, che contribuiranno a semplificare il sistema fiscale, rendendolo più equo e dinamico”. In particolare, ha spiegato Leo, ”interveniamo sul contenzioso tributario con l’obiettivo di velocizzare e semplificare i procedimenti, potenziando l’udienza da remoto, la digitalizzazione del processo nonché l’istituto della conciliazione giudiziale per deflazionare il contenzioso in cassazione”. “Per le imprese -sottolinea Leo- vengonomodificate anche le soglie di accesso al regime dell’adempimento collaborativo (dal 2028 verranno coinvolte anche quelle con fatturato non superiore a 100 milioni di euro). Così facendo, verrà rinsaldato il rapporto di fiducia tra amministrazione finanziaria e contribuente, con un aumento del livello di certezza sulle questioni fiscali rilevanti”. “Abbiamo previsto anche delle modifiche allo statuto del contribuente, con l’introduzione di una nuova disciplina dell’autotutela tributaria, con la previsione dell’obbligo, per l’Amministrazione, di procedere all’annullamento dei suoi atti in specifici casi di manifesta illegittimità”, prosegue il vice ministro. “Prosegue dunque a ritmo incessante l’azione di governo su questo fronte. Stiamo rispettando gli obiettivi temporali che ci eravamo dati subito dopo l’approvazione della legge delega, in agosto. L’obiettivo che ci poniamo nel 2024 è quello di dare continuità alla nostra azione di governo, completando l’attuazione di una riforma che l’Italia aspetta da oltre mezzo secolo”, conclude. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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