(Adnkronos) – Il Consiglio Ambiente dell’Ue adotta la Nature Restoration Law. Gli Stati membri dell’Ue hanno mantenuto i loro impegni e, rispettando il precedente voto dell’Europarlamento, hanno approvato con una maggioranza qualificata necessaria il Regolamento sul ripristino della natura. La legge ha rischiato di essere respinta all’ultimo passaggio nel Consiglio Ambiente, a causa della sopraggiunta opposizione dell’Ungheria. Decisivo il voto dell’Austria che ha cambiato la propria posizione precedente e ha consentito l’approvazione definitiva del regolamento per il ripristino degli habitat del territorio europeo. Venti i voti a favore, un astenuto e 6 voti contro, tra cui l’Italia. Si è dunque chiuso il lunghissimo iter legislativo, passato da due voti in Parlamento e dagli accordi del Trilogo (il consesso che mette assieme la Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Ue), che hanno dato al regolamento la sua forma definitiva. La nuova legge prevede il ripristino di almeno il 30% degli habitat europei minacciati entro il 2030, di almeno il 60% entro il 2040 e di almeno il 90% entro il 2050. Le opere previste dal regolamento riguarderanno zone umide, fiumi, coste, mare, praterie, boschi, ambienti agricoli, verde urbano, con un programma di ripristino della natura europea tanto imponente quanto necessario. La ministra dell’Ambiente austriaca, esponente dei Verdi Leonore Gewessler, rischia un’azione legale del partito popolare con cui è in coalizione al governo (Oevp) per aver appoggiato in sede di Consiglio Ue – in dissenso con Vienna – la legge sul ripristino della natura, consentendone l’approvazione. Il segretario generale del Partito, Christian Stocker, ha annunciato che verrà presentata una denuncia per abuso d’ufficio affermando che la ministra si è resa responsabile di una violazione della Costituzione votando a favore del provvedimento. “Leonore Gewessler si è messa al di sopra della Costituzione perché incapace di agire secondo legge a causa della sua ideologia ambientalista”, ha affermato. Gewessler – ha sottolineato – è tenuta a rispettare l’obiezione mossa alla legge dagli stati austriaci, veto considerato però dalla stessa Gewessler non più valido. La crisi, che fa tremare il governo, arriva a tre mesi dalle elezioni legislative del 29 settembre. Ma il cancelliere federale Karl Nehammer ha escluso lo scioglimento della coalizione con i Verdi, malgrado la “violazione della fiducia”: più importante, ha spiegato Nehammer, è condurre il Paese alle elezioni autunnali del 29 settembre in modo ordinato. Il cancelliere ha quindi ribadito le dichiarazioni del segretario generale dell’ÖVP, Christian Stocker, secondo cui sarà presentato un ricorso di annullamento alla Corte di Giustizia europea contro la decisione dei ministri dell’Ue. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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