Sanità convenzionata in Sardegna: Criticità, risorse insufficienti e urgenza di riforma

Il consigliere regionale della Lega appartenente al Gruppo Misto Alessandro Sorgia, evidenzia le numerose criticità della Sanità convenzionata, alle quali non si può più rinviare ulteriormente.

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Alessandro Sorgia
Alessandro Sorgia

CAGLIARI – Il consigliere regionale della Lega, Alessandro Sorgia, appartenente al Gruppo Misto, mette in evidenza le gravi criticità della sanità convenzionata in Sardegna, sottolineando come sia ormai improrogabile affrontare queste problematiche.

Grazie alla recente sentenza della Corte Costituzionale n. 141 del 22 luglio 2024, la Regione Sardegna ha ora la possibilità, per la prima volta dal 2012, di aumentare le risorse destinate alla specialistica ambulatoriale. Tuttavia, Sorgia segnala che i fondi attuali sono ancora insufficienti per soddisfare il reale fabbisogno della popolazione sarda.

Il problema si manifesta in modo evidente quando molte strutture accreditate esauriscono il budget disponibile già a maggio o accettano pazienti esenti solo fino al 10 di ogni mese.

Di conseguenza, i cittadini sardi sono costretti a pagare interamente le cure necessarie, con un impatto drammatico, soprattutto sulle fasce più deboli della popolazione.

Un esempio concreto riguarda un paziente anziano che, a dicembre, in un laboratorio analisi, si è trovato di fronte alla scelta tra pagare gli esami diagnostici o rischiare gravi conseguenze per la sua salute, a causa di un budget esaurito.

Sorgia denuncia anche le disparità tra le strutture accreditate, evidenziando che alcune ricevono il pagamento completo dell’extrabudget, mentre altre subiscono decurtazioni fino al 40% o addirittura ricevono solo l’8% del budget previsto. Questa situazione, secondo il consigliere, penalizza le strutture con budget più ridotti, cristallizzando un sistema iniquo.

La responsabilità di riformare questo sistema, afferma Sorgia, ricade principalmente sulla Regione Sardegna, che deve garantire un accesso equo alle cure per tutti i cittadini, con particolare attenzione agli anziani e ai soggetti con patologie. È necessaria una riorganizzazione globale che assicuri uguaglianza di trattamento tra tutte le strutture accreditate.

Il consigliere sottolinea infine che gli emendamenti volti a migliorare la situazione dovrebbero essere approvati all’unanimità, senza distinzioni politiche, per il bene dei cittadini sardi, soprattutto quelli meno abbienti.

Inoltre, evidenzia come le strutture accreditate, che svolgono un ruolo di supporto cruciale al sistema ospedaliero, debbano essere trattate in modo equo e non discriminate.

Attualmente, i fondi stanziati dalla Regione per il 2023 ammontano a circa 62 milioni di euro, mentre il reale fabbisogno, comprese le spese extrabudget, sarebbe di circa 75 milioni di euro.

Questo gap di 12 milioni evidenzia la necessità di una revisione annuale delle somme stanziate, piuttosto che di un piano triennale. Sorgia conclude segnalando che le strutture convenzionate sono ancora senza contratto per il 2024 e lavorano sulla base di una proroga dei budget del 2023, in attesa di una revisione della delibera 5/43 del 23 febbraio 2024 della Giunta regionale.

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