(Adnkronos) – “Io che studio le strutture da tantissimi anni posso dire che senza avere dati precisi non si possono sicuramente dare dei pareri specifici, tecnici, su quell’edificio e su quello che è accaduto. Quindi in questo momento è difficile dire qual è la causa. Sicuramente noi siamo davanti ad un edificio che è datato, che ha raggiunto i suoi 50 anni e che sicuramente ha avuto necessità di manutenzione, avrà un degrado, avrà degli elementi che andavano manutenuti e controllati frequentemente”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Maria Rosaria Pecce, professore ordinario di tecnica delle costruzioni all’Università di Napoli Federico II e consigliera dell’ordine degli ingegneri di Napoli, interviene sul crollo avvenuto a Scampia a Napoli. Secondo Pecce, quindi, per individuare la causa specifica del crollo “bisognerebbe vedere l’elemento che è caduto e tutti gli elementi di collegamento e quello che è successo effettivamente, se c’erano i carichi eccessivi sopra rispetto a quelli del progetto originario”. “Però in linea di massima, essendo un edificio molto datato, non può essere una problematica di progetto, perché sono passati più di 50 anni e l’edificio ha fatto la sua prestazione, quindi direi che bisogna guardare le condizioni di esercizio e la manutenzione”, sottolinea. E la manutenzione degli edifici, chiarisce Pecce, è un tema che riguarda tutto il nostro Paese. “Noi abbiamo un patrimonio edilizio che in linea di massima -spiega- necessita nel complesso di approfondimento sulle strutture e di manutenzione strutturale. E la manutenzione strutturale richiede delle ispezioni, un controllo e alcune operazioni di ripristino, che vengono fatte periodicamente, quale può essere un anticorrosivo, quale può essere un rifacimento di un copriferro, del calcestruzzo, un’osservazione delle lesioni prima che si aggravino troppo”, sottolinea. In conclusione per Pecce “le strutture hanno una vita, hanno una funzionalità, hanno un degrado”. “E quindi, in quanto tali, vanno manutenute e controllate come si fa con una macchina, come si fa con qualsiasi altro oggetto. Mentre invece in Italia la cultura di questo problema della struttura non è ancora abbastanza sviluppata”, conclude. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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