(Adnkronos) – Si fa strada l'ipotesi secondo cui i resti rinvenuti all'interno dell'auto carbonizzata di proprietà di Antonio Strangio, allevatore 42enne di San Luca (Reggio Calabria), di cui non si hanno notizie da almeno 5 giorni, possano essere di natura umana e non animale, come ipotizzato in un primo momento. A sciogliere ogni dubbio saranno, tuttavia, gli accertamenti del Ris di Messina sul Dna, disposti dalla Procura di Locri dopo il sequestro della vettura. L'auto, un fuoristrada, era stata ritrovata nei giorni scorsi dai carabinieri della Compagnia di Bianco in una zona di campagna della Locride, completamente distrutta da un incendio. Al momento gli inquirenti non escludono alcuna pista. L’uomo è figlio del più noto Giuseppe Strangio, il boss dell‘ndrangheta, condannato a 14 anni di carcere per omicidio nel 1974. E condannato anche per il rapimento nel 1988 di Cesare Casella, rimasto nelle mani dei suoi sequestratori per più di due anni. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Articoli correlati
Bce, tassi invariati. Tagliata stima per inflazione
(Adnkronos) – Nessuna sorpresa dalla riunione di marzo del Consiglio Direttivo della Bce che ha mantenuto invariati i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso […]
Meteo ponte Immacolata, weekend più stabile dopo il ciclone: ma c’è una sorpresa
(Adnkronos) – Il ciclone del giorno dell’Immacolata sarà molto veloce, localmente intenso, ma rapido, secondo le previsioni meteo di oggi 8 dicembre 2023. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, suggerisce di prestare attenzione ai venti molto […]
Fair Play Menarini, dopo la cena di gala occhi puntati sulla cerimonia di premiazione
(Adnkronos) – È il grande giorno del 28° Premio Internazionale Fair Play Menarini. La kermesse dedicata ai grandi valori dello sport ha esordito ieri a Firenze nel romantico scenario di Piazzale Michelangelo e prosegue stasera […]
Commenta per primo