Si è spento, all’età di 79 anni, Gigi Riva. Rombo di Tuono era ricoverato da ieri, domenica, all’ospedale Brotzu di Cagliari, a seguito di un infarto che lo aveva colpito mentre era a casa.
Le sue condizioni erano subito migliorate, non sembravano preoccupanti. Aleggiava la probabilità di un intervento chirurgico, ma tutto comunque sotto l’attento controllo dei medici.
In serata l’improvviso aggravamento delle condizioni, con la morte arrivata poco dopo le 19,30.
Tredici stagioni di calcio con la casacca del Cagliari, dal 1963 al 1976, per un totale di 378 presenze e 208 gol, vincendo per tre volte la classifica dei cannonieri. In Nazionale, 42 gare e 35 reti, con la conquista del titolo europeo 1968 e la finale mondiale persa nel 1970 contro il Brasile di Pelé.
SARDITA‘. “Io sono sardo perché sono di poche parole, spesso e volentieri ho il muso, mi preoccupo per i problemi di questa terra bellissima e reagisco a modo mio. Questa terra ha reso per me tutto speciale, ero sardo tra i sardi: ovunque andassi, da Alghero o Sassari a Cagliari, ero uno di loro”. SQUADRA CHE LE PIACE DI PIU’ OGGI. “Non seguo più il calcio. Cagliari a parte, mi piace solo la Nazionale: ora, dopo il buio, si è rimessa a posto”
LA JUVENTUS E LE ALTRE BIG. “Quando Arrica, il mio presidente, scoprì che non andavo, non fu contento per niente. Ma non sono testone: io ero una persona chiusa, avevo avuto un’infanzia tragica, i miei genitori erano mancati presto. Poi sono venuto a Cagliari e abbiamo costruito una gran bella cosa: lo scudetto era il sogno di ogni squadra”.
TRA I SUOI AMICI PIU STRETTI ECCO IL RICORDO DI DINO ZOFF:
E’ disintegrato, Dino Zoff, annientato, anche perché mentre parla, ricorda e la memoria fa affiorare cose vecchie, ma mai sepolte: “In nazionale abbiamo vinto un europeo nel ’68, ma abbiamo fatto il militare insieme, il Car a Siena, eravamo sempre insieme, c’erano anche altri, ma lui era eccezionale. In campo pazzesco, si sacrificava per tutti, dava una mano e sotto porta era micidiale, pazzesco e devastante. Per me è stato il più forte attaccante del calcio italiano, era la mia epoca, va bene, ma anche adesso non ce ne sono, mi dispiace. Quel suo sinistro era incredibile e che fisico“.
Perdo un grandissimo amico – ha sottolineato Dino Zoff ai microfoni Rai: abbiamo fatto una lungo percorso di vita insieme. Dal militare a tanti ricordi in Nazionale. Una tristezza infinita, sono profondamente addolorato. Tanti ricordi da giocatori, da avversari e anche quando eravamo in nazionale. Per i giocatori era un esempio, un modello, tanti andavano da lui e si confidavano. Era un uomo eccezionale, non è vero che era chiuso, aveva un carattere riservato. Con lui tante gioie, dall’Europeo vinto nel 1968 insieme e poi anche la delusione di aver perso quell’Europeo nel 200, dopo la felicità pazzesca con l’Olanda, quella delusione tremenda con la Francia. Lui mi fu molto vicino subito dopo l’Europeo. Era una persona stupenda, uomini così non ci sono più. Dovrebbe essere raccontata per bene la sua storia ed essere un modello per i ragazzi di oggi…”
CIAO GIGI.. RESTERAI PER SEMPRE NEI NOSTRI CUORI
Commenta per primo