(Adnkronos) – “In questo momento non è possibile avere delle certezze sui risvolti di quanto accaduto a Taiwan sul fronte dell’approvvigionamento dei chip prodotti da Tsmc. Dalle dichiarazioni dell’azienda apprendiamo che il 70% della produzione oggi è ripartita. Le informazioni di cui disponiamo, quindi, non lasciano intravedere effetti immediati sulle catene internazionali di fornitura di chip”. Così Anie Componenti elettronici, interpellata da Adnkronos/Labitalia, risponde all’allarme sullo stop agli impianti per la produzione di chip in Taiwan dopo il sisma. Anie Componenti Elettronici, parte di Federazione Anie, è espressione dell’industria dei componenti elettronici sul territorio nazionale e dei fornitori di tecnologie abilitanti la trasformazione digitale e di soluzioni innovative per lo sviluppo industriale, economico e sociale del Paese. Federazione Anie rappresenta, nel Sistema Confindustria, oltre 1.100 imprese ad alta e medio-alta tecnologia attive nelle filiere dell’elettrotecnica e dell’elettronica e i general contractor industriali. Il settore occupa 400.000 addetti con un fatturato aggregato (a fine 2022) di 93 miliardi di euro e un’incidenza della spesa in ricerca e sviluppo pari al 4%. —lavoro/datiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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